L’acronimo pH (potential Hydrogen) si utilizza in chimica per misurare quanti ioni H+ sono presenti in una soluzione acquosa.
La soluzione per eccellenza e più diffusa sul pianeta è l’acqua. Basti pensare, infatti, all’acqua degli oceani che ricoprono ben il 70% della superficie del pianeta.
La scala del pH va da 0 a 14.
Al centro della scala si colloca il valore 7 che rappresenta l’equilibrio tra gli ioni H+ (indice di acidità) e gli ioni OH- (indice di alcalinità) presenti in una data soluzione.
Gli ioni acidi e alcalini sono elementi chimici antagonisti che, in genere, coesistono in una medesima soluzione in modo inversamente proporzionale: con l’aumentare degli uni diminuiscono gli altri.
La vita e la salute degli animali più evoluti, di cui noi facciamo parte, sono compatibili solo con un pH leggermente alcalino. Quando la nostra biochimica si discosta dal suo valore ottimale di 7,365, i processi cellulari e fisiologici si allontanano dalla normalità dando origine alle più svariate disfunzioni organiche.
Con il tempo, poi, queste disfunzioni generano alterazioni morfostrutturali classificate col nome delle svariate malattie croniche degenerative.
Per renderci conto di come l’acidità sia deleteria per il nostro corpo basti osservare cosa succede quando immergiamo un pezzo di carne cruda in un bicchiere di aceto dal pH 2,5-3. Basta lasciarlo tutta la notte e l’indomani mattina lo troveremo flaccido come se fosse stato cotto.
Certamente, l’acidità riscontrabile nei nostri tessuti non sarà forte come quella dell’aceto ma è sufficiente un pH appena sotto il 7 per generare alterazioni funzionali e, con il tempo, morfostrutturali importanti incompatibili con la salute e la vita.
Un primo segno di acidosi tissutale è la stanchezza a cui si accompagnano sensazioni di bruciore e dolore di varia intensità in relazione ai livelli di acidità accumulata nei tessuti.
L’acidità può accumularsi in qualsiasi zona del corpo dando origine alle più svariate malattie, dalla semplice influenza al cancro, una delle patologie odierne dalla prognosi maggiormente infausta. Un’altra malattia debilitante estremamente diffusa causata dall’acidosi è l’osteoporosi. L’organismo, infatti, per difendersi dagli acidi sottrae alle ossa minerali alcalini per neutralizzarli.
Dopo queste premesse, penso che siate interessati a sapere come far fronte nella vita pratica per mantenere l’equilibrio acido-basico necessario per le corrette funzioni fisiologiche ed il benessere complessivo dell’organismo. Il fattore principale dell’accumulo degli acidi nell’organismo è il carente drenaggio degli organi emuntori.
Perché quest’ultimi non svolgono adeguatamente il loro lavoro?
Semplicemente, perché vengono sovraffaticati da un eccessivo carico di tossine introdotte con farmaci, droghe e cibo inadeguato per il nostro metabolismo digestivo.
Come noi non rendiamo nel nostro lavoro quotidiano a causa della stanchezza dovuta all’eccesso di lavoro e, contemporaneamente, per carenza di riposo così i nostri organi interni, adibiti alle funzioni vitali, non riescono a svolgere adeguatamente le loro mansioni.
Il nostro stile di vita odierno è decisamente stressante e sottopone tutto l’organismo ad un duro aggravio di lavoro metabolico. La conseguenza di tutto ciò è che esso invecchia prematuramente.
Voi pensate che una persona anziana possa competere, in forza e performance, con una persona giovane?
Allo stesso modo, un corpo invecchiato e debole non potrà funzionare come un corpo più giovane e nel pieno delle sue forze.
La funzione metabolica che maggiormente sottrae energia all’organismo, paradossalmente, è quella digestiva. Noi ci alimentiamo per ricavare energia da quello che mangiamo, ma il più delle volte, il dispendio energetico utilizzato per la digestione non viene compensato dall’energia ricavata dalle relative sostanze nutritive rese disponibili con la digestione.
La causa di ciò è la carenza digestiva. Purtroppo, se non si digerisce correttamente, i nutrienti contenuti nei cibi non possono essere assorbiti e trasformati dal nostro sistema alchemico che trasmuta le sostanze ingerite in carne e ossa.
L’equilibrio del pH lungo tutto il tratto digerente assicura la massima digeribilità degli alimenti.
Ebbene, l’acqua alcalina, assieme all’utilizzo prevalente di cibi crudi, può darci una grossa mano nell’assicurarci l’equilibrio alcalino di tutto il corpo, condizione necessaria per una buona salute e una lunga vita.
Ciò è possibile perché l’acqua alcalina aiuta il sistema digerente nel processo digestivo degli alimenti da cui l’organismo può ricavare tutte le sostanze nutritive ma soprattutto perché l’acqua, svolgendo il ruolo di trasporto e scambio, assicura l’approvvigionamento di tutti i nutrienti alle cellule e, nello stesso tempo, lo smaltimento dei rifiuti di scarto prodotti dalle stesse.
Poiché i rifiuti del metabolismo cellulare sono acidi, bere acqua alcalina è molto efficace nella neutralizzazione permettendo, così, al sistema drenante una loro maggiore e più facile espulsione.
L’acqua alcalina contiene ossigeno prontamente biodisponibile e minerali alcalini che vanno a tamponare (neutralizzare) le tossine acide che si sono accumulate nell’organismo.
Pertanto, mangiare cibi alcalinizzanti e bere acqua alcalina permette al sistema immunitario di affrontare le situazioni avverse con più facilità.