
Analisi Energetica-Bioelettronica dell’Acqua (fonte: A. Fellin, Quale acqua per la nostra salute? TecnicheNuove, Milano, 2003 pag. 19-26;)
L’analisi Energetica-bioelettronica secondo Vincent (idrologo francese) è la più importante per la salute umana; infatti, anche se tutte le altre analisi danno esiti favorevoli, ma questa dà esito negativo, possono insorgere gravi problemi per la salute a medio lungo termine.
Con l’analisi bioelettronica si quantifica l’energia globale dell’acqua, che viene espressa in micro watt; questa misura dipende da tre parametri:
a) il pH che determina l’acidità (parametro magnetico);
b) l’rh2 che determina l’ossidoriduzione parametro elettrico);
c) la resistività ro (parametro elettrico).
a) il pH ci dà un valore magnetico e sta a indicare la concentrazione di ioni di idrogeno e la quantità di protoni. Se il pH è acido, inferiore a 7,07 (e cioè quando i protoni sono in maggioranza numerica), il campo magnetico è positivo; se il pH è alcalino (superiore a 7,07), vuol dire che i protoni sono in inferiorità numerica e il campo magnetico è negativo. In parole più semplici, il pH serve a determinare l’acidità e l’alcalinità di un liquido.
b) Il valore rh2 indica la quantità di elettroni in una sostanza liquida. Con la perdita di elettroni si ha l’ossidazione; con l’aumento si ha la riduzione. Il valore Rh2 è anche la misura per la pressione di idrogeno e ossigeno; il valore assoluto del fattore Rh2 varia da 0 (massima pressione di idrogeno) a 42 (massima pressione di ossigeno). Il valore 28 rappresenta il valore neutro, cioè quando la pressione dell’ossigeno è uguale a quella dell’idrogeno. Con questo valore si possono controllare ottimamente l’inquinamento chimico e i sistemi di sterilizzazione.
c) Il valore ro rappresenta la resistività di un liquido, cioè viene misurata la quantità dell’elettrolita. Se la quantità è alta, il valore ro risulta basso e viceversa; con questa misura elettrica si riesce quindi a determinare la mineralizzazione di un liquido. I minerali nell’acqua vengono in parte dissociati nei loro ioni, cioè nella forma elettricamente carica di elettroliti. Quanti più minerali sotto forma ionizzata sono contenuti nell’acqua, tanto maggiore è la conducibilità elettrica e quindi minore la resistenza del valore in Ohm (unità di misura della resistività).
Viceversa, quanti meno minerali sono contenuti nell’acqua tanto minore è la conducibilità e maggiore è la resistenza e il valore in Ohm. La formula che determina la, quantificazione energetica è la seguente:

Con questa formula si può determinare il terreno biologico di tutti i liquidi, gli alimenti e anche dell’organismo umano.
Il terreno biologico può essere descritto con un esempio: un fungo per una crescita sana ha bisogno di un certo terreno, di una certa quantità di luce ecc..; una rosa necessita certamente dl condizioni molto diverse. Tutto questo viene inteso come terreno. I virus e i batteri possono solo riprodursi dove trovano il terreno adatto.
Anche l’organismo umano ha un terreno biologico che può favorire o meno una malattia; tutte le malattie hanno un loro terreno biologico più o meno noto e solo se è presente quel determinato terreno si può sviluppare la corrispondente malattia.
Compito e obiettivo della bioelettronica, secondo Vincent, è la determinazione del terreno biologico così da eliminare, attraverso un’adeguata terapia, il terreno di coltura della malattia.
Il terreno sano dell’organismo umano pub essere mantenuto tale con l’introduzione di alimenti e di liquidi con adeguate caratteristiche.
Ricordando che certe malattie possono nascere o persistere solamente se esiste un determinato terreno si può tracciare il bioelettrogramma riportato sotto.

Questo diagramma è diviso in quattro quadranti. Nei mezzo è collocata la condizione di “salute perfetta” con i seguenti valori del sangue: pH da 7,1 a 7,3; rh2 da 22 a 23; ro uguale a 210 ohm.
La linea orizzontale ci mostra la variabilità del pH. Nella parte sinistra ci troviamo nel campo dell’acidità, nella parte destra nel campo dell’alcalinità. La linea verticale ci mostra la variabilità dell’ rh2.
Nella parte alta è rappresentato il campo dell’ossidazione nella parte bassa quello della riduzione. Abbiamo così quattro diversi terreni: acido-ridotto, acido-ossidato, alcalino-ridotto, alcalino-ossidato.
In ogni terreno si possono insediare diverse patologie e a questo punto vale la pena ricordare che con la sola misurazione del pH non è possibile determinare un terreno. Per determinare un punto su un piano ci vogliono due valori, nel nostro caso il secondo valore è rh2, cioè l’ossidoriduzione.
Dal punto di vista della diagnosi è di particolare interesse la zona 3, in alto a destra che è la zona delle malattie circolatorie e vitali, nonché dei tumori. Questo è il terreno che rappresenta 85% di tutte le malattie che causano la morte nel mondo occidentale, nella zona quattro invece troviamo tutte le malattie causate da infezioni batteriche.
Come già detto, la zona tre è quella del cancro e delle malattie circolatorie e virali; esattamente nella stessa zona troviamo quasi tutte le acque di rubinetto; nei paesi civilizzati infatti l’acqua a disposizione deve essere clorata quindi ossidata, per eliminare i germi patogeni in essa contenuti.
Oggigiorno per rendere potabili le nostre acque non si può più rinunciare a queste operazioni. Non dobbiamo però credere che un’acqua dei genere, priva di protoni ed elettroni, sia vantaggiosa per la nostra salute: gli studi effettuati al riguardo dimostrano chiaramente che l’utilizzo di queste acque porta a un aumento dell’incidenza delle malattie.
Vincent aveva elaborato statistiche i cui dati provenivano da tutte le parti dei mondo e tutte davano i medesimi risultati: l’acqua della zona tre è alcalino-ossidata, ha carenza di protoni ed elettroni e quindi, non è né sana né consigliabile per l’uomo e per gli animali.
Tutte le acque inquinate da germi patogeni si trovano nella zona quattro: queste sono le acque superficiali, torrenti, laghi ecc. e chiaramente anch’esse sono sconsigliabili per uso umano.
L’acqua buona ha valori che si trovano sempre ed esclusivamente nella zona due e ha una resistività ro sempre maggiore di 6.000 Ohm.
Le statistiche ci dimostrano che quando la resistività dell’acqua è bassa, la frequenza delle malattie aumenta. L’ acqua veramente pura ha una resistività ancora più alta, di 20.000 Ohm e oltre.
Il bioelettrogramma di figura 4.2 si adatta benissimo anche per la determinazione del terreno biologico dell’acqua (figura 4:3).

Come si vede nel terreno alcalino-ossidato si trovano tutte le acque trattate, clorate, sterilizzate; nel terreno alcalino-ridotto si trovano tutte le acque inquinate batteriologicamente, mentre nel terreno acido-ridotto abbiamo le acque con troppi minerali. Le acque considerate accettabili dalla Società internazionale di bioelettronica (BEV) si trovano a cavallo fra il terreno acido-ridotto e acido-ossidato con rh2 fra 25 e 28, pH fra 6,0 e 6,8 e ro> di 6000 Ohm.
Le migliori acque sono però le acque naturali minimamente mineralizzate con residuo fisso sotto 30 mg per litro (resistività superiore a 20.000) e pH fra 6,4 e 6,8 (range di pH intracellulare).
Le acque minerali gassate si trovano, grazie alla presenza di anidride carbonica aggiunta, nel primo quadrante cioè nella zona uno; ma la classificazione è dettata solo dall’apparenza: l’anidride carbonica infatti fa apparire un terreno acido-ridotto e i valori misurati lo confermano. Se si toglie l’anidride carbonica il terreno si sposta verso le zone originarie che solo molto raramente coincidono con la zona due.
Il più grande deposito di immondizie nel nostro corpo è il mesenchima, ed è da qui che bisogna eliminare i depositi. Chiaramente un’acqua con molti minerali non può caricarsi ulteriormente di scorie, sostanze tossiche e altri minerali. Solo un’acqua pura può assolvere a questo importantissimo compito.
La maggioranza di sali minerali contenuti nell’acqua sono inorganici e quindi non possono essere assimilati dall’organismo umano, perché non sono in grado di riflettere la luce polarizzata (caratteristica scientificamente provata a livello di laboratorio) come quelli organici. I sali minerali che aggirano la luce polarizzata attraversano senza problemi la membrana cellulare, mentre gli altri, che non hanno questa proprietà, rimangono quasi esclusivamente al di fuori delle cellule.
Per la determinazione della qualità dell’acqua da bere si devono considerare tutte queste caratteristiche per arrivare infine a una valutazione globale; purtroppo però anche gli esperti in medicina e i ricercatori scientifici spesso non danno il giusto peso alla qualità dell’acqua. Le analisi utilizzate più frequentemente sono quelle batteriologiche e quelle fisico-chimiche che però sono insufficienti per dare un giudizio completo dal punto di vista salutare.
È ancora poco diffuso il concetto che una dieta specifica e personalizzata per ottenere un migliore stato di salute non ha senso se nello stesso momento non si introduce nell’organismo un’acqua salutare e pura.
Tutti i liquidi ingeriti raggiungono il fegato e vengono filtrati, da tutto ciò che contengono, ad eccezione dell’idrogeno e dell’ossigeno di cui è composta l’acqua pura; solo questo tipo di acqua può essere utilizzata dal sangue e dalla linfa per esercitare agevolmente le loro funzioni.
In particolare, non importa quali minerali ed elementi chimici siano presenti nell’acqua tutti vengono selezionati attraverso il processo di decomposizione del fegato e inviati al sangue per la circolazione o tenuti come riserva. Le cellule umane hanno bisogno di essere nutrite con sostanze che non causino costipazione e depositi: in particolare esse hanno bisogno di minerali per adempiere i loro compiti, ma i minerali che sono più grandi dì una particella di colloide le occludono. Proprio a questo genere appartengono i minerali che si trovano nell’acqua, inorganici e senza forza vitale (quindi non utili), essi vengono infatti respinti dalle cellule e con il tempo causano un cospicuo e dannoso deposito di rifiuti.
Le sostanze minerali utili alle cellule umane per scopi strutturali derivano da un nutrimento naturale non trattato chimicamente. Sono i minerali organici che si trovano nella verdura fresca, nei cereali, nei legumi, nella frutta, nelle erbe e nei semi che hanno tratto l’energia solare all’aria aperta e che contengono tutti gli enzimi e le altre sostanze vitali utili per la nutrizione dell’uomo. L’acqua invece contiene minerali inorganici che non hanno forza vitale e neppure contengono enzimi.
Energia dell’acqua
Come è noto, l’acqua è formata da molecole H2O (2 atomi di idrogeno, 1 di ossigeno). In natura, nell’acqua che scorre o comunque si muove (correnti, moto ondoso), il flusso ondulatorio, salti, vortici costituiscono un “lavoro” (di attrito, pressione, ecc.) che produce energia e polarizza le molecole, cioè dà loro una carica elettrica, formando due poli (come nelle calamite): gli atomi di idrogeno prendono carica positiva, l’ossigeno negativa. Quindi le molecole si attraggono collegando i due atomi di idrogeno di una a quello di ossigeno di altre due (ponti idrogeno) e, data la disposizione spaziale a V con angolo di circa 107° dei tre atomi, formano strutture tridimensionali a base tetraedrica. A tutti gli effetti sono strutture cristalline liquide (a 0° si solidificano e le vediamo facilmente al microscopio in neve e ghiaccio: ma se illuminate con luce ultravioletta, in campo scuro, le vediamo anche allo stato liquido).
I cristalli d’acqua si comportano come tutti i cristalli: possono entrare in risonanza con onde elettromagnetiche che li colpiscono e conservarne la configurazione di energia con tutte le relative informazioni, e trasmetterle ad altre strutture cristalline con cui entrano in contatto. E’ la cosiddetta “memoria dell’acqua“.
La memoria dei computer è proprio basata sulle strutture microcristalline dei chips, ed è nota la cristallo-terapia, basata sulla interazione energetica, cioè scambi di onde elettromagnetiche, fra organismi viventi e cristalli.
Quindi l’acqua, a parte i soluti (sostanze disciolte dal suo potere solvente), è in grado di trattenere le informazioni provenienti anche da sostanze insolubili. Ma le emanazioni energetiche di queste SONO le sostanze stesse.
Infatti, in omeopatia, possiamo constatare che l’acqua, purché dinamizzata in modo da avere struttura cristallina, trattiene l’energia uscita dalla sostanza in diluizione anche quando questa non è più presente materialmente (dopo 20-30 diluizioni).
In effetti ci curiamo con l’energia, le onde elettromagnetiche con la esatta lunghezza d’onda – frequenza – che è caratteristica di quella sostanza.
Se cambia la frequenza si è di fronte ad un’altra sostanza, e teoricamente si può fare applicando un determinato campo di energia: il che ricorda la trasmutazione degli alchemisti. Ma la cosa avviene in natura: ad esempio, sotto un forte campo magnetico il carbonato di calcio cristallizza come aragonite invece che come calcite, e lo si vede nelle grotte con acque sotterranee. Per contro, possiamo essere danneggiati, patologie più o meno gravi, da un’acqua che trasporti energia per noi negativa (es.: emanazioni del piombo, radianze di forti crampi elettromagnetici, ecc.).
Perché l’acqua possa trasportare energia, occorre dunque che mantenga la struttura cristallina. Ma se non si può muovere in modo naturale o sta ferma, la carica si esaurisce, le molecole si depolarizzano, le catene, e quindi i cristalli, si disfano: così l’acqua sotto pressione negli acquedotti, nei tubi (flusso laminare) o ferma a lungo ed esposta a calore, in bottiglia o comunque stagnante, “muore“.
Se noi beviamo acqua morta riceviamo un danno, perché si abbassa il livello di energia dell’acqua organica che E’ IL NOSTRO CORPO per oltre il 70%.
Si può ridare energia a un’acqua che l’abbia persa?
Si, si può. Questa è l’opera svolta dal calcio di corallo fossile Coral-Mine
Continua a seguirmi nei prossimi articoli.
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